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INDIA

SOSTEGNO A DISTANZA DEL SANTUARIO DI MONTENERO

I CENTRI

  • Loni
  • Karangabahla
  • Tajpur
  • Thorrur

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Il progetto in India è nato nell’anno 2003 grazie alla collaborazione della Congregazione Benedettina Vallombrosana, con la quale viene aperto il primo centro a Bangalore, nel sud dell’India.

Ad oggi abbiamo 4 centri dislocati in tutto il paese Loni, Karangabahla, Tajpur e Thorrur. La realtà indiana è ricca di contraddizioni, sia in ambito socio-culturale che economico e vive ancora oggi ad uno dei livelli più alti di povertà al mondo. Una delle cause, antica quanto l’India, va ricercata senza dubbio nel sistema delle caste, oggi legalmente abolito ma ancora vivo nel costume e nella pratica. Inutile sottolineare quanto tale condizione abbia contribuito e contribuisca tuttora a creare povertà, distruggendo l’ambizione personale e il desiderio di migliorare se stessi e gli altri e inducendo la gente ad una condizione di vita pessimista, rassegnata ed inerte.

Il Progetto di sostegno a distanza in India, come negli altri paesi, si propone di garantire ai bambini un percorso educativo e di sostenere le famiglie in difficoltà. Si è sempre cercato, negli anni di collaborazione con gli educatori locali, di promuovere l’insegnamento dell’inglese e la formazione informatica, laddove possibile. Nonostante la ricchezza del paese con le sue circa 30 lingue ufficiali e più di 2000 dialetti, è importante che i bambini imparino a parlare e a scrivere almeno una lingua internazionale come strumento di conoscenza e di scambio. È in uno dei centri del Nord, Loni, dove si porta avanti il sostegno a distanza per bambini disabili, affetti da poliomielite. Qui è stato possibile contribuire, oltre che alla formazione scolastica, anche alle cure mediche e alle terapie che altrimenti le famiglie dei bambini non avrebbero potuto sostenere. Sono stati acquistati attrezzi per la fisioterapia e sostenute le operazioni di correzione dei bambini più gravi. A tale proposito vorremmo sottolineare che nel contesto sociale indiano la disabilità è un fenomeno ancora molto problematico. La malnutrizione e la denutrizione, come anche la carenza di acqua potabile, sono oggi tra le maggiori cause di patologie, anche disabilitanti, spesso dall’esito mortale. Per trovare una ragione della malattia come della disabilità, spesso si ricorre ai saperi tradizionali, a credenze e superstizioni, a riti che arricchiscono solo falsi santoni.

Ancora oggi, chi è malato o disabile rappresenta uno stigma per la famiglia e viene nascosto alla vista degli altri. È anche il caso del contesto di Tajpur, dove si trova uno dei nostri centri, nato per supportare i bambini affetti da lebbra, o provenienti da famiglie afflitte dalla patologia.

Collaboriamo inoltre con la Congregazione indiana di suore teresiane della Holy Family, che opera a Karangabahla e porta la missione di Madre Teresa non solo all’interno del centro con lo sviluppo di attività di crescita individuale per i bambini, ma anche alle famiglie portando loro sollievo tramite le visite alle abitazioni.

Il centro di Thorrur, invece, è seguito dalle Suore Battistine e ha colto la sfida di educare i bambini orfani. Qui, il 40% della popolazione è contadina e il lavoro dipende dalle piogge stagionali. L’attenzione è rivolta principalmente alle bambine e per questo sono state costruite delle case di accoglienza. Le suore si occupano di aiutare i bambini anche al di fuori dell’orario scolastico tramite attività di danza, musica, arte e attività manuali.

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