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Quinta puntata della nostra rubrica in cui Giulia ci spiega il concetto di passaggio del tempo per i bambini, e come farglielo godere al meglio, senza imporre i nostri orari e preconcetti.

“Maestra Giulia” – Quinta puntata

I bambini e la fretta

“Maestra ma dopo cosa facciamo?”, “Maestra ma che ore sono?” I bambini non possono avere fretta; a loro non deve interessare che ore siano. Devono vivere il momento appieno, senza pensare a cosa verrà dopo. Succede però, inevitabilmente, che anche i più piccoli siano condizionati e legati al fattore tempo, che tanto affligge e controlla la vita di noi adulti. Non volendo trasmettiamo loro la nostra fretta, il nostro non riuscire a portare a termine la lista delle cose che abbiamo in programma in un tempo circoscritto. Di conseguenza, i bambini hanno la giornata scandita da orari, ma in realtà non sanno bene che cosa significhi dato che hanno, secondo il mio punto di vista, il dono della non collocazione del tempo. Per esempio, spesso sostituiscono “prima” con “ieri” o viceversa, il passato per loro è “quando ero piccolo” e non due o tre giorni fa.

Mettiamoci nei loro panni

Non volendo imponiamo al bambino di velocizzare i suoi tempi, il suo ritmo nel fare le cose; questo può causare a catena momenti di stress, fraintendimenti, perdita del controllo di quello che sta facendo. Immaginiamo questa situazione: state guidando per andare da qualche parte e qualcuno, all’improvviso, vi toglie le chiavi della macchina; quindi rimanete fermi senza potervi muovere. Vi arrabbiareste? Io credo di si!
Mettiamoci nei panni dei bambini e diamo loro il tempo di guidare fino a hanno deciso di arrivare. Avvertiamoli che la meta è vicina e che, una volta arrivati, possono scendere dall’auto e mettere a posto da soli le loro chiavi; in questo modo facciamo capire loro che si passa a fare un’altra attività oppure che si cambia stanza. Penso che il miglior modo per comprendere la questione sia mettersi nei loro panni. Non carichiamoli di troppi stimoli, giochi, attività, lasciamo che siano loro a guardarsi intorno e a scegliere con cosa vogliono giocare in quel momento, lasciamo che sia la loro fantasia ad uscire allo scoperto. Permettiamo loro di avere del tempo libero.
Noi non l abbiamo, è vero, ma loro ne hanno diritto.

Un disegno fatto da un bambino indiano

 


Ti sei perso le puntate precedenti della rubrica “Maestra Giulia?” ? Puoi trovarle qui: http://www.adozioniadistanza.it/progetti/maestra-giulia/

 

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