fbpx

Arianna curerà una rubrica di commento sulle nostre pagine relativa a tematiche sociali, ambientali, culturali collaterali al nostro tema che sono i bambini nei paesi in via di sviluppo.

 

La tutela dell’ambiente e la cura dei bambini sono collegati?

Di Arianna Barzacchi

Qualche giorno fa un musicista russo, il pianista Pavel Andreev, ha deciso di suonare in una location particolarmente suggestiva.

Non suggestiva nel senso carino del termine, non una di quelle che lascia a bocca aperta, e fa brillare gli occhi. Suggestiva nel significato un po’ patetico di abbandono emotivo, di pena, di straniamento che fa presto a diventare fastidioso. Pavel, ha infatti trasportato un pianoforte nel bel mezzo di una discarica non lontana dalla sua città, si è seduto e ha lasciato che le mani scorressero sui tasti. Gli unici spettatori presenti erano centinaia di accigliati gabbiani, abitanti di quell’enorme pezzo di terra nella regione a nord di San Pietroburgo.

L’esecuzione di questi brani fa parte di un progetto chiamato “Breath of the Planet”, con il quale Pavel vorrebbe portare alla luce il problema dell’eccesso di rifiuti e del loro mancato smaltimento, dell’incredibile danno che stiamo procurando alla Terra. E intende farlo creando un contrasto stridente tra la desolazione disgustosa di una discarica e la sognante atmosfera di un concerto di piano, tra brutto e bello.

Vorrebbe anche incentivare l’utilizzo delle energie rinnovabili e delle nuove tecniche di riciclaggio, purtroppo, poco dibattute e ritenute da molti irrilevanti, così come irrilevante è ritenuto il problema dell’inquinamento tutto.

In realtà – come è bene ricordare spesso a costo di risultare banali e ripetitivi – l’inquinamento e il cambiamento climatico hanno ripercussioni fortissime sulla nostra vita e su quella degli altri esseri viventi, sia nel breve, che nel lungo termine. Dalla nostra privilegiata prospettiva, non vediamo quali sono le dirette conseguenze delle nostre azioni. L’uso smodato della macchina, l’acquisto di oggetti con imballaggi superflui, il ricambio continuo di vestiti e apparecchi vari atto a rincorrere la veloce evoluzione della moda, un chewing gum sputato in terra per svogliatezza.

 

Abitudini innocue

Tutte abitudini “innocue” che accumulandosi e moltiplicandosi per miliardi di volte, miliardi di persone, causano la morte del pianeta e delle vite che ospita. Se al pianeta non si vuole dare importanza perché collasserà quando noi saremo già sottoterra si pensi allora a tutti i bambini che dall’altra parte del mondo si stanno ammalando perché nuotano nella spazzatura, a tutti gli animali che stanno soffocando ingoiando buste di plastica e a tutte le piante che non stanno più trovando nutrimento nel terreno. Tutto in questo istante, lontanissimo dai nostri occhi e dalla nostra coscienza.

Il pianista sui rifiuti, con la sua musica, provoca pochi minuti di struggimento. È compito di chi osserva costruire su quella sensazione una riflessione a livello profondo, che metta in discussione anche l’approccio alla vita quotidiana, e far sì che questo non sia l’ennesimo video visto per caso. Questo è l’ennesima prova che stiamo sbagliando qualcosa.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *