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Durante il nostro ultimo viaggio in Angola abbiamo potuto vedere con i nostri occhi la malaria.

 La malaria è una malattia che persiste da millenni, ma continua a rappresentare una minaccia significativa per la salute pubblica in molte parti del mondo. Una di queste aree è l’Angola. Nonostante i progressi nella prevenzione e nel trattamento, la malaria rimane un problema critico per la popolazione angolana.

Che cos’è la malaria?

La malaria è una malattia causata dal parassita Plasmodium, trasmesso alle persone attraverso le punture di zanzare infette. Questa malattia può causare febbre alta, brividi, malessere generale e in alcuni casi può essere fatale, soprattutto nei bambini e nelle persone con sistemi immunitari debilitati. Nel 2019, la malaria ha causato circa 409.000 morti a livello globale, la maggior parte dei quali si è verificata in Africa.

L’Angola è uno dei paesi più colpiti dalla malaria in Africa. L’alto tasso di trasmissione della malattia è attribuibile a diversi fattori, tra cui la presenza di specie di zanzare vettori altamente efficienti, come Anopheles gambiae e Anopheles funestus, nonché condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione delle zanzare.

Inoltre, la mancanza di infrastrutture sanitarie adeguate, la scarsa copertura dei servizi di salute e l’accesso limitato alle terapie antimalariche efficaci contribuiscono all’ampia diffusione della malattia. La popolazione rurale e le comunità più svantaggiate sono spesso le più colpite, poiché hanno limitato accesso a informazioni, diagnosi e trattamenti.

 

La loro prospettiva

All’inizio del nostro viaggio, abbiamo affrontato l’insicurezza legata a questa temibile malattia, dotandoci di misure precauzionali come repellenti per insetti, abbigliamento a maniche lunghe e profilassi antimalarica. Le incertezze riguardo al rischio di contrarre la malattia e alle relative cure sono state tangibili, accompagnate da domande cruciali: come farò? E se la prendo come mi curerò? Cosa succederà? Quali conseguenze ci aspetterebbero?

È emerso chiaramente che la percezione della malaria varia notevolmente a seconda del punto di vista. In Angola, la malaria è una realtà quotidiana, presente ovunque. La malaria è la normalità. C’è. È ovunque. Ogni individuo che abbiamo incontrato ha vissuto la malattia almeno una volta nella vita, spesso manifestandola più volte in un solo anno.

Abbiamo conosciuto decine di persone con la malaria, direi quasi un centinaio. Decine di bambini.

Siamo salite in macchina con Suore con la malaria. Siamo entrate in casa di persone con la malaria. Abbiamo visto gli effetti in bambini che non riescono a parlare o in bambini piegati in due dal mal di pancia.

Ripeto, la malaria è ovunque.

Fa paura? Si. Ma a noi più che a loro. Loro ci convivono. Ci nascono. Ci vivono. Ci muoiono.

 

Un grande dispiacere

Pochi giorni fa, abbiamo ricevuto la triste notizia della scomparsa di Rodriguez, un bambino che avevamo conosciuto durante il nostro viaggio di monitoraggio e che stavamo sostenendo. È incredibile quanto rapidamente la malaria possa portare alla morte, cancellando una giovane vita in pochi giorni.

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, la malaria è curabile. Una terapia di tre giorni può debellare la malattia, ma è essenziale iniziare il trattamento immediatamente. Nei bambini non è cosi facile accorgersi dei sintomi perché non sono sempre uguali. Inoltre nei primi giorni possono non essere forti e cosi non vengono presi sul serio rischiando un peggioramento repentino.

 

Cosa facciamo noi

Come organizzazione Faggio Vallombrosano, abbiamo in passato promosso una raccolta fondi per fornire zanzariere ai letti dei bambini della scuola di Kangandala, una piccola ma fondamentale misura di prevenzione poiché le ore notturne sono quando le zanzare sono più attive. Tuttavia, molti bambini non hanno nemmeno un letto adeguato, quindi le zanzariere consegnate spesso non possono essere utilizzate.

Siamo costantemente in allerta per trovare modi più efficaci per fornire aiuto. Spesso lanciamo raccolte fondi mirate a progetti specifici, ma se desideri contribuire, ti incoraggiamo a diventare un amico del Faggio, permettendoci di destinare le donazioni dove è maggiormente necessario.

 

Scritto da: Sara

 

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