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Terza puntata della rubrica “Maestra Giulia”, in cui la nostra volontaria ci spiega come sono organizzate le scuole indiane che ha visitato durante il viaggio solidale, sottolineando le differenze tra il paese visitato e l’Italia.

Le scuole indiane di “Maestra Giulia”

Terza puntata:

Le scuole indiane che abbiamo visto durante il viaggio di monitoraggio in Ottobre 2016 mi sono sembrate molto organizzate, ma soprattutto molto numerose!
 
Per capirci, in ogni classe ci sono oltre 50 bambini. La maestra per fare l’appello ci mette dieci minuti! Ma l’India è il paese delle contraddizioni, e per ogni bambino che va a scuola ce n’è un altro o forse due che non ha possibilità per poter studiare.
 
Sì, perché la scuola è troppo lontana o perché la famiglia non ha i soldi per farlo studiare e perché il suo lavoro è fondamentale per tirare avanti. Abbiamo conosciuto molte famiglie che ci chiedevano di aiutarle a mandare a scuola i loro figli. Tanti genitori sanno quanto sia importante l’istruzione per i loro bambini, vorrebbero farli studiare per avere un futuro con più opportunità, il più delle volte diverso da quello dei loro familiari.
 

In India

Nelle scuole che abbiamo visitato abbiamo notato una disciplina nei ragazzi e nei bambini invidiabile. La mattina prima di entrare a scuola c’è il ritrovo nel giardino, si recitano le tabelline o delle poesie per iniziare la giornata, oppure si praticano delle attività sportive, che ricordano un po’ quello che noi intendiamo per pilates. Poi fila dopo fila i bambini si dirigono nelle loro classi.
Immaginate 200 bambini in un giardino che come formichine camminano in fila senza darsi spinte, senza piangere, ma con il sorriso e la voglia di fare.
 
Un sogno per le scuole italiane! In alcuni centri i bambini hanno un momento di tempo libero dopo la colazione per poter ripassare e finire i compiti prima di entrare a scuola, non hanno da vedere nessun cartone animato sullo smartphone della mamma mentre guida a tutta velocità per andare ad accompagnarlo all’asilo o a scuola.
 
La maggior parte dei bambini vive nel centro e gli altri camminano per arrivarci dalle loro case. Solitamente gli studenti hanno una divisa, che cambia in base alla classe frequentata.
 
Quello che passa a noi, visitatori bianchi, è che questi bambini abbiano voglia di imparare e che sappiano di quanto sia importante l’educazione per il loro futuro. Sembra che siano consapevoli della fortuna che hanno.
 
bambini del sostegno a distanza

Alcuni bambini delle scuole indiane con cui collaboriamo

 

Per maggiori informazioni riguardo la nostra associazione  potete contattarci scrivendo a marco@adozioniadistanza.it o visitare la nostra pagina Facebook

www.facebook.com/sostegnoadistanza/

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