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Questa settimana vorremmo trattare un tema che ci sta molto a cuore per poter far più luce sugli obiettivi del Progetto.

Molti dei donatori del Progetto creano un rapporto bellissimo coi bambini che sostengono, inviando lettere (che, a proposito, potete scrivere nel form che trovate a questo link!) e chiedendo con curiosità come stanno, aggiornamenti su di loro e l’andamento scolastico. Lo scopo delle letterine sia da parte dei bimbi, che dalla vostra, è proprio questo: far sì che possiate coltivare un rapporto con i bambini e sapere qualcosa in più gli uni degli altri.

Nonostante la bellezza e unicità di questo tipo di rapporto, vorremmo che sia sempre più chiaro a voi, e alle responsabili dei centri, che le vostre donazioni non sono esclusivamente dirette al bambino sostenuto. L’importo del sostegno a distanza ricevuto dai centri è, infatti, utilizzato in primo luogo per le spese scolastiche del bambino, ma è fondamentale anche per sostenere la sua famiglia, nel caso in cui ci siano situazioni di particolare necessità, con la donazione di ceste di beni di prima necessità preparate dalle suore responsabili. In nessun caso, e ci teniamo a specificare, NESSUNO, il denaro viene dato alla famiglia, tutto ciò che viene donato arriva già in forma di alimenti, medicine e vestiti.

Oltre a questo, nella maggior parte dei casi, quanto avanza dalle quote del sostegno viene impiegato per coprire alcune delle spese del centro ossia quelle relative all’acquisto di cibo per tutti i bambini che lo frequentano e, a volte, se i sostegni sono di un numero così elevato da permetterlo, anche per aiutare il centro ad affrontare le spese di gestione. Come ben potete immaginare, infatti, nonostante i centri siano gestiti da congregazioni cattoliche e ricevano importi mensili dalle sedi centrali delle congregazioni per la gestione dei centri, tali importi non sono affatto sufficienti a coprire tutte le spese vive e le utenze delle strutture. A maggior ragione, poi, se queste accolgono numeri significativi di bambini; stiamo parlando di centri che possono prendersi cura dai 60 bambini (come a Tajpur, in India) fino a 1050 (come a Kangandala, in Angola).

Questa ripartizione del contributo a TUTTI i bambini dei centri, e non solo a quelli sostenuti dal Progetto di sostegno a distanza, è la caratteristica più bella del Progetto, il suo stesso fulcro. È il concetto di carità, quello di condivisione, quello di giustizia. Non può accadere che chi non sia sostenuto venga escluso, è impensabile per noi!

Per questo vorremmo fosse chiaro a voi quanto è importante quello che fate e che il vostro rapporto con chi sostenete, per quanto unico, è in realtà una relazione con tutti i bambini che, collateralmente, ricevono il vostro aiuto.

La condivisione è qualcosa che le suore ci insegnano tutti i giorni e di cui a volte non parliamo abbastanza.

Negli scorsi giorni abbiamo avuto una videochiamata con suor Valdete, responsabile del Progetto nel centro di Moreninha, in Brasile. Il centro di Moreninha offre rinforzo scolastico a circa 100 bambini fino al compimento di 15 anni, quando terminano la nona classe. Suor Valdete ci raccontava di quanto sia delicata al momento la situazione nell’area: c’è ancora tanta miseria e la maggior parte dei genitori non riescono a conseguire un salario dignitoso. Questo li porta spesso a trasferirsi alla ricerca di impieghi più redditizi e, spesso, sono proprio i genitori di quei bimbi sostenuti da voi. Per noi è dunque difficile potervi garantire una continuità con alcuni dei sostenuti a Moreninha (e questo accade anche a Calomboloca, in Angola!), proprio perché spesso i bambini più in necessità di sostegno, sono quelli le cui famiglie tendono a trasferirsi più spesso. Confidiamo quindi, nella vostra comprensione delle specifiche situazioni e nella vostra estrema sensibilità.

Questa situazione ha portato a un drastico calo dei sostegni attivi nel centro di Moreninha e alla difficoltà delle suore a mettere in pratica il tanto sopracitato concetto di condivisione. Il nostro obiettivo quindi, ora, è aumentare il numero di bambini sostenuti dal Progetto nel centro. Ciò consentirà a suor Valdete, di poter destinare le donazioni non solo a quelli sostenuti, ma a tutti i bambini del centro.

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